15 Gennaio 2013

Intervista a Federico Gatti

Abbiamo compiuto un nuovo excursus sulle giovanili Salus. Questa volta a farci compagnia è Federico Gatti, da quest’anno alla Madel in qualità di capo allenatore dell’Under 15 con una solida carriera alle spalle e con l’augurio che possa avere un futuro altrettanto positivo.

Da quanti anni nel ruolo di coach delle giovanili ? Quale quindi il tuo percorso professionale?

La mia esperienza di allenatore inizia alla Pallavicini nel mio ultimo anno di settore giovanile come assistente minibasket nel 93/94. Il mio percorso da capo allenatore parte dagli adulti per poi arrivare al settore giovanile e successivamente al minibasket , cosa che ritengo molto sensata e per cui ringrazierò sempre Ezio Rossi che mi ha accompagnato e sostenuto in questi anni. Poi il minibasket Fortitudo, il ruolo di assistenete in B1 a Castenaso e 7 anni da responsabile al Castiglione Murri, un’esperienza di lavoro con uno staff di altissimo livello.

Come giudichi l’organizzazione della Salus in termini di settore giovanile?

Innanzitutto voglio ringraziare il presidente Arletti che mi ha voluto protagonista in uno staff tecnico eccezionale come quello della Salus. Con l’allenatore dell’under 13 Davide D’Atri e con il nostro responsabile Davide Castrianni l’intesa è totale e il lavoro di staff è molto stimolante. Se a questo aggiungiamo i dirigenti appassionati e competenti che ci supportano, o sopportano.., quotidianamente otteniamo un mix raro che si traduce in un ottimo servizio offerto ai ragazzi.

Quali i prossimi impegni per l’Under 15 ? E come sta procedendo la stagione ? Quali obiettivi vi siete Posti per quest’anno?

Con l’under 15 siamo all’11° giornata di un lunghissimo campionato da 30 partite e in questo momento occupiamo la 5° posizione. Il sogno è provare a conquistare uno dei primi 4 posti che valgono la final four ma nel nostro percorso di crescita non dobbiamo assolutamente commettere l’errore di partire dalla fine anzichè dall’inizio. Il nostro punto di partenza è l’unione di 2 squadre che partecipavano al campionato provinciale, competizione di livello più basso che ti perdona qualche cattiva abitudine in più. La nostra sfida è creare un linguaggio comune e un’unità di intenti, oltre che aumentare giorno per giorno il nostro livello di attenzione e di intensità nel gioco. A volte ci capita di fare un errore banale o di perdere una partita che forse si poteva vincere ma cercate di pensare che siamo in un percorso e che essere costanti nel rendimento alla velocità e contro la fisicità che troviamo in partita non è una cosa scontata.

Quali i prospetti al momento più interessanti?

Di individualità preferisco non parlare, ho 15 ragazzi e credo in tutti e 15. Alcuni sono già pronti per dare un contributo più o meno determinante mentre altri devono cercare di essere pazienti a fare un passo alla volta. Fondamentale è sviluppare consapevolezza nei propri mezzi e cioè riuscire a giocare con fiducia in se stessi e contemporaneamente riconoscere i propri limiti.