Dopo quasi 2 settimane dalla sconfitta in Gara 2 contro la Rinascita Basket Rimini che ha decretato l’eliminazione dai Playoff e, dunque, la fine della stagione per la Madel, è giunta l’ora di tirare le somme.

Abbiamo deciso di farlo nel modo più semplice ma anche più efficace, ponendo qualche domanda al regista di questa squadra, colui che più di tutti ha reso possibile il raggiungimento di questo risultato, colui che più di tutti si è impegnato, ci ha creduto, ha sofferto e gioito: il nostro coach Luca Ansaloni.

Ciao Ansa, innanzitutto complimenti per il risultato conquistato quest’anno. Iniziamo con una domanda semplice: un commento generale sulla stagione appena finita.
“Credo ci sia da essere soddisfatti per quello che abbiamo fatto e raggiunto quest’anno; si poteva fare meglio solo se si vinceva tutto. Per quanto riguarda la posizione in classifica ottenuta durante la regular season, questa rispecchia il rendimento del campionato. C’è stata una partenza difficile negli equilibri e nel gioco, per poi man mano migliorare. Per quanto riguarda, invece, l’accesso ai Playoff, è stato un traguardo importante; potevamo forse entrare con una posizione migliore, ma per come avevamo iniziato, essere dentro già a due giornate dal termine della regular season è stato un grande risultato. Sarebbe stato sicuramente bello portare Rimini a Gara 3, ma purtroppo è andata in un altro modo.”

Gli obiettivi prefissati a inizio campionato sono stati raggiunti?
“Io direi di sì. Non solo abbiamo raggiunto l’obiettivo importante di accedere ai Playoff e quindi schivare i Playout, ma siamo riusciti a ritagliare spazio e responsabilità ai giocatori più giovani, armonizzare il coinvolgimento e l’utilizzo dei nostri Under negli allenamenti della C, anche per riuscire a mantenere alto il livello di questi ultimi. Su quest’ultimo punto, sicuramente il fatto di essere anche allenatore degli Under 18 ha facilitato il compito e resa più fluida la gestione.”

Qual è stato il momento più bello e quello più difficile della stagione?
“Il più difficile è stato vedere che le cose non si incastrano come le immagini, il che ti porta ad avere un po’ di delusione, di allarme e apprensione per cercare di risolvere la situazione. Il più bello è stato quando ci siamo abbracciati dopo la vittoria su LG, che ha segnato la matematica conquista dei Playoff. In generale è stato sempre bello e gratificante riuscire ad uscire dalle difficoltà servendosi solo delle proprie forze e capacità, riuscendo a creare una coesione basata su un grande senso di sacrificio. Questa è forse la cosa che più ci ha dato soddisfazione.”

In definitiva possiamo dire che è stata un’annata positiva e soddisfacente?
Per me lo è stata assolutamente. Oltre al risultato sportivo raggiunto, la soddisfazione viene dal fatto che siamo riusciti a mettere in ordine un qualcosa che con ordine non era cominciata. Abbiamo avuto uno spirito di adattamento, uno spirito critico e un’etica del lavoro che ci ha permesso di mettere a posto le cose. Che è stata una stagione positiva si può capire anche dalle facce di tutti i giocatori. Con ognuno di loro, grazie al lavoro svolto ogni giorno, abbiamo ottenuto tante soddisfazioni, che mi gratificano come allenatore. La soddisfazione si ha nel vedere “Branza” riuscirsi a creare una leadership da playmaker, ritagliandosi il suo ruolo; con lui abbiamo iniziato un lavoro sul tiro che continueremo in questi mesi. Lo stesso lavoro sul tiro è stato fatto con Veronesi, anche se purtroppo ha avuto meno spazio a causa di una serie di circostanze negative. Lo spazio e le responsabilità che siamo riusciti a dare a Salsini nonostante le difficoltà che hanno questi giovani ragazzi ad affermarsi in un campionato senior. Lo sguardo di “Tugno” successivo ad un canestro fatto, dopo tutto il lavoro svolto durante l’anno. Un movimento forte o un canestro prendendo contatto fatto da Pini, che è la cosa sulla quale abbiamo lavorato tantissimo. La leadership e il carisma di “Franz” e vedere il suo ruolo da vero capitano della squadra. Vedere la grande voglia di giocare di “Stevo”, soprattutto nelle partite che contano, in cui si è sempre impegnato al massimo per essere un pezzo importante della squadra. Il ruolo fondamentale di Gigi e la consapevolezza che, a distanza di oltre 10 anni in cui l’avevo allenato nelle giovanili, è migliorato tantissimo, giocando sempre con un grande cuore, impegno e sacrificio. Vedere affermato Allodi, giocatore che in questa categoria ci sta facile, potendo avere anche delle ambizioni di arrivare un po’ più su. Spero che ognuno di loro sia riuscito a trarre qualcosa di positivo in quello che si è fatto quest’anno; spero di avergli insegnato qualcosa anche io. La soddisfazione si ha anche nell’avere collaboratori come i miei assistenti che sono stati eccezionali e che avranno sicuramente le loro grandi soddisfazioni in futuro. La fortuna di avere Teo Barreca, un preparatore che, in questa categoria, nessuno può sognarsi di avere. La fortuna di avere nel mio staff Marco il massaggiatore, nonché tutto lo Staff della Salus, che egregiamente svolge il proprio lavoro. A tutti loro devo un ringraziamento, perché i risultati raggiunti quest’anno sono stati possibili anche grazie ad ognuno di loro. Infine, un ringraziamento, al mio amico, prima ancora che il mio presidente, “Arlo” per la fiducia che ha in me e che mi ha dimostrato; un rapporto fatto di poche parole, ma attraverso il quale siamo sempre riusciti a trovare la linea e la direzione per far funzionare le cose nella migliore maniera possibile. Per tutti questi motivi per me è stata un’annata estremamente positiva.”

Grazie Coach per le belle parole e soprattutto per averci regalato quest’emozionate stagione.

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